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Antidepressivi efficaci, lo afferma la Evidence-Based Mitology

di Massimo Saruggia




Non è ancora il ciclone della letteratura scientifica. Troppa strada da fare ancora e molti ostacoli ideologici più che culturali, ed economici da superare. Tuttavia l'articolo di John Ioannidis sull'efficacia degli antidepressivi, pubblicato recentemente su "Philosophy, Ethics, and Humanities in Medicine" sembra qualcosa di terribilmente serio. Gli antidepressivi, argomenta Ioannidis nel suo articolo, sono i farmaci più prescritti al mondo (per una spesa di bilioni di dollari) e la loro introduzione sul mercato è passata attraverso la porta stretta di numerosi controlli regolatori e la conferma di efficacia di migliaia di trial randomizzati. Tuttavia due recenti meta-analisi sembrano minare queste certezze. La prima utilizza dati sottoposti all'FDA per l'immissione in commercio di dodici antidepressivi. L'analisi dei dati mette in luce come, mentre solo la metà dei trial considerati raggiunge una significativa effectiveness, i risultati pubblicati in letteratura tendono a sottolineare risultati sempre significativi. I trial con risultati negativi infatti non sono stati pubblicati o sono stati "distorti" sino a presentare un esito positivo. In base ai dati presentati all'FDA, i benefici di questi farmaci sono modesti, mentre la letteratura suggerisce vantaggi importanti. Una seconda metanalisi - sempre a partire dai medesimi dati - esamina la relazione tra effetti del trattamento e gravità della depressione. La differenza tra trattamento attivo e placebo aumenta con la gravità della depressione, ma diviene significativa clinicamente solo in una piccola minoranza di pazienti con depressione severa. Ma in questo gruppo di pazienti non sono gli antidepressivi ad essere più efficaci: semplicemente è il placebo ad essere senza effetto. I risultati di queste metanalisi suggeriscono che gli antidepressivi possono essere meno efficaci di quanto sostenga un loro marketing aggressivo: i beneficia breve termine sono modesti, mentre il rapporto rischio-beneficio a lungo termine è stato ancora poco studiato. Ioannidis argomenta di come sia stato costruito il mito dell'efficacia degli antidepressivi: l'uso di molti piccoli trial randomizzati con risultati non rilevanti, l'improprio uso della statistica, la manipolazione del disegno degli studi, bias di selezione della popolazione, follow-up troppo brevi, comunicazione selettiva e distorta dei risultati. La verità - aggiunge Ioannidis - potrà essere raggiunta solo attraverso standard di evidenza molto più elevati, trial con follow-up a lungo termine e metanalisi più accurate.

Phil Ethics Human Med, 2008, 3, (14)





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